La partigiana è un’arma lunga circa due metri, cioè come l’altezza che c’è da terra alla mano di un uomo avente il braccio alzato.
Pietro Monte – Traduzione dal latino del Capitolo 1 del Libro I:
La «partigiana», pure volgarmente detta, è un ‘arma d’offesa che sempre fa parte delle armi in asta, e può raggiungere [un ‘altezza di] poco maggiore di un uomo con la mano sollevata…
La partigiana aveva una semplice lama triangolare a cuspide posta in cima ad un’asta. Entrambi i lati erano taglienti. Verso la fine del secolo furono posti due rebbi (alette ricurve) alla base della lama.
Le prime, cioè le partigiane senza alette, scomparvero nel XVII secolo, mentre molti esemplari della seconda, forse rifinita meglio e (marginalmente) più decorativa, sono riusciti ad arrivare fino a noi. Durante gli ultimi quattro secoli le alette, progettate all’inizio solo per arrestare i colpi dell’avversario, si sono prestate a rifiniture ornamentali come l’assunzione di profili a delfino, figura umana o aquila bicipite.
E’ probabile anche che la partigiana derivi dallo spiedo.
La partigiana è un’arma che offende sia di taglio sia di punta.
A cura di Laura Botti – © 2009 Sala d’Arme Achille Marozzo