Questo libro presenta un nuovo trattato di scherma italiana, finora sconosciuto e databile ai primissimi anni del 1500, emerso in copia unica manoscritta da una Biblioteca italiana.
Vero anello di congiunzione fra le scuole medievali italiane di Fiore dei Liberi e Filippo Vadi da una parte e la scherma rinascimentale dall’altra, l’Anonimo Bolognese appartiene già pienamente alla Scuola di Marozzo e Manciolino, ma propone ancora discipline e tecniche quattrocentesche come il combattimento con azza in armatura, unendo al vigore degli autori medievali la raffinatezza del XVI secolo.
Anche dal punto di vista etico e filosofico vi si ritrovano concetti espressi sia dai Maestri medievali sia da quelli posteriori, ampiamente trattati dall’autore, che potrebbe essere in realtà il famoso Di Luca, maestro di Marozzo, o forse piuttosto il maestro di Manciolino.
Il libro contiene la trascrizione completa del trattato, finora inedito a livello mondiale, completata da vari contributi che ne forniscono una completa analisi scientifica sotto ogni aspetto, dalla storia (e la pratica) della scherma antica fino alla linguistica e alla paleografia.
Un nuovo gioiello dell’eredità marziale italiana, pieno di interessanti novità, che viene finalmente messo a disposizione dei praticanti e degli studiosi.
ADDET ET ERRATA CORRIGE della pubblicazione
In varie parti della pubblicazione viene riportato come riferimento una ristampa di “Opera Nova” del Maestro Achille Marozzo datata 1569. Si tratta di una parziale imprecisione. La ristampa in Venezia presso Antonio Pinargenti con correzione del testo e sostituzione delle figure rispetto alle ristampe precedenti, a cui si fa riferimento, è quella datata 1568 nel frontespizio, ma datata 1569 nell’ultima pagina, da cui la possibile confusione.
Nell’appendice tecnica sono state riportate alcune illustrazioni in maniera errata:
a pag. 341 l’illustrazione tratta da Opera Nova del 1536 è quella della guardia di Coda Lunga e Stretta invece che di Coda Lunga e Alta come doveva essere;
a pag. 350 l’illustrazione tratta da Opera Nova del 1536 è quella della guardia di Coda Lunga e Stretta invece che di Porta di Ferro Stretta come doveva essere;
a pag. 356 l’illustrazione tratta dal Flos Duellatorum è quella della guardia di Porta di Ferro Mezzana invece che di Dente de Zenghiar come doveva essere;